1. |
Il tram delle 6
03:51
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Ho perso il tram delle sei; con i soldi della spesa comprerò un po’ fortuna.
Non credo che tornerò, cena pure da sola che ho perso il tram delle sei. Non ritorno a casa.
Oggi no: non ritornerò, penso per un po’.
Ho la giacca più pesante e due paia di calzini, la maglietta quella nuova e due fogli di giornale messi sotto alla cintura; lascio i guanti sopra il termo e mi soffio sulle mani anche se fuori è primavera.
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2. |
Dettato
02:35
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Odio i refusi nei libri nuovi,
e quando abusi di esclamativi.
Gli accenti storti sui perché,
gli apostrofi sul verbo È
Mi fermo sempre sui dettagli.
Ti sbagli, ma lo sai: mi fermo sempre sui dettagli.
Un punto che non c’è è un vuoto a perdere.
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3. |
Senza di te
02:23
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Senza di te ho perso un po’ d’ilarità
Berrò di più per annegare la città
Ho finalmente sistemato la cantina / te lo ricordi lo spavento che mi sono preso tu invece eri serena / del resto era solamente un topo / ho ritrovato quel disegno in cui dormivi stesa al sole / dentro alla cesta delle robe inutili / che di buttar non ho mai avuto il cuore / ci si affeziona / e poi è tutto un ricordare le cose / meglio di com'erano davvero / di quando avevamo qualche anno di meno
Senza di te ho perso un po’ di ilarità
Berrò di più per risciacquare la città
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4. |
Frate indovino
02:35
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È troppo tempo ormai che aspetto
tutti i secondi che trascorrono come coriandoli s’attaccano e in ogni tasca ne ritrovo un po’
Sono piantato al telefono, la voce parla in automatico, mi dice: Prego attenda in linea. Se dice: Attenda, non aspetto mai
Ciò che smarrisci ha due verità: da un lato è nulla e nulla esiste più; dall’altro c’è la percezione che rimanga sempre una tua proprietà.
Il calendario non aspetta mai. Frate Indovino non aspetta mai.
Settanta volte mi perdonerai, settanta volte sette tu lo farai, per tutto il tempo perso in autodafé, per tutto il tempo che non tornerà mai.
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5. |
Troppo facile
03:02
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Se la smettessi di farmi gli auguri io avrei molti meno problemi.
So che hai sognato di nuovo i tamburi, ma non ti posso sottrarre i pensieri.
No, non ho più tempo di ieri per cancellare i ricordi più neri, per ripensare anche a quando non c’eri.
Ad esser sempre stanchi non cambieremo mai.
Scappando dai tramonti non cambieremo mai.
È facile, è troppo facile sorridere d’estate.
È facile, è troppo facile non scegliere per niente.
Le chiavi rotte nelle serrature, le mani sporche, le punture, un mazzo di carte con una carta in meno, sei giorni di pioggia e l’orizzonte sereno, la comunione, la liberazione, le reunion, i camion, i camerieri all’ultimo dell’anno, perdere un volo, le carie ai denti, sentirmi solo a un quarto alle venti.
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6. |
Ci mancherà
02:40
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Non basta chiedersi perché. Ma perché?
Vorrei sentirti più vicino, fantasma o partigiano, ma niente mi parla di te.
La prima volta che ho ascoltato le mondine ho pianto del coraggio che non ho
Davanti a un cippo o ad un altare mi sembra di sparire del freddo che hai preso per me.
Ci mancherà sempre quella paura che avevi tu; ci resterà un peso in più.
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7. |
Cinghiale
02:21
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Ritento spesso e non ci riesco mai a far di notte le fotografie
Mi pento spesso e non miglioro mai.
Non metto a fuoco la vita, guardo sempre in basso.
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8. |
300 lire
03:10
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Se aspetti un paio d’istanti non saremo più distanti per riscaldare qualche ricordo.
Non credo che sia poi tardi per mettermi a raccontarti di me.
Se aspetti si asciuga tra un po’.
Domenica 3 gennaio ho rotto il salvadanaio di quando avevo la tua età:
tra i resti di porcellana la mano mi sanguinava e raccoglievo 300 lire.
I ricordi si annebbiano un po’
Se aspetti mi ricorderò
Non mi ha mai visto in un film tra i tuoi eroi
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